Spesso si parla della post produzione come un processo che altera la realtà e che, una volta, le fotografie erano più "reali" di quelle che produciamo oggi.
Ma le foto dei grandi maestri della fotografia analogica, erano davvero così fedeli alla realtà come crediamo?
La verità è che la post produzione esiste da sempre, la differenza risiede nelle tecniche utilizzate.
Tantissime delle fotografie famose sono frutto di ore e ore di lavoro in camera oscura, utilizzando agenti chimici che ne alterano l’esposizione, la luminosità, ed i contrasti. Il criterio è simile a quello oggi utilizzato dai software di foto ritocco.
Io guardo alla post produzione come ad un metodo atto ad enfatizzare i punti di forza della fotografia, accentuandoli, portandoli in "primo piano" così che lo spettatore ne rimanga attratto pur rimanendo ancorato agli elementi cardine, fedeli solo alla "realtà" che voglio mostrare.
Anche questa fase, come quella di scatto, prende spunto dal mio modo di approcciarmi alle cose, dal mio modo di essere e di guardare oltre l'obiettivo.
Ogni processo di questa fase così delicata quanto fondamentale è frutto di una vita passata a guardare il mondo con l'anima.